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Nelle bozze circolate fino ad ora del decreto Sviluppo allo studio del Governo, scompare la liberalizzazione delle tariffe professionali mentre sarebbe consentita la creazione di società di capitali nelle professioni. Una situazione che proprio non va giù al presidente dell'Antitrust, Antonio Catricalà. Ma che non convince, per altri versi, anche il presidente dell’Oua, Maurizio de Tilla. “Per la verità - ha detto il presidente dell'Antitrust - nelle bozze che sono circolate non abbiamo visto le norme da noi suggerite in materia di liberalizzazioni e concorrenza: c'è solo un disegno che consentirebbe le società di capitali nelle professioni, che indubbiamente risponde ad un'esigenza europea anche di maggiore concorrenza e di liberalizzazione. Manca invece completamente l'accenno ad un'autorità dei trasporti che avrebbe la capacità di far ripartire lo sviluppo in quel settore: molti progetti di espansione di aeroporti, di autostrade, sono fermi per un problema tariffario; un'Autorità avrebbe l'autorevolezza di stabilire una tariffa che possa essere tale da garantire i consumatori, da garantire anche gli investitori dei giusti ritorni”. Sulla liberalizzazione delle professioni, Catricalà ha poi aggiunto che “anche la liberalizzazione delle professioni non è ancora all'ordine del giorno e sarebbe il caso che se ne incominciasse a parlare perché bisogna anticipare l'ingresso dei nostri giovani nel mondo del lavoro, per chi opta per una libera professione. Da noi i tirocini sono abbastanza lunghi, ci sono esami molto severi da affrontare, l'Ordine, soprattutto nei periodi di crisi, tende a chiudersi in se stesso infatti alcuni esami per alcune professioni non si fanno da anni”. Per L’Organismo Unitario dell’Avvocatura (Oua) la bozza del decreto sviluppo ha sicuramente un punto critico, quello relativo alla presenza di soci di capitale nelle società professionali, quando, prevede: “…l’ammissione….di soci non professionisti…per finalità di investimento”. Per de Tilla è invece necessario: “garantire l’autonomia e l’indipendenza del lavoro degli avvocati. Per questa ragione è opportuno scongiurare i possibili conflitti di interessi causati dall’entrata di grandi gruppi economici nell’assetto societario degli studi legali, nonché dal rischio di eventuali infiltrazioni malavitose. Chiediamo al legislatore di escludere, quindi, l’avvocatura dalla possibilità di prevedere soci non professionisti nei propri studi, altrimenti si compromette il ruolo stesso dell’avvocato e il diritto di difesa del cittadino sancito costituzionalmente”.
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titolo: Via le tariffe dal decreto sviluppo
autore/curatore: Luigi Berliri
fonte: Mondo Professionisti
data di pubblicazione: 25/10/2011
tags: decreto sviluppo, liberalizzazioni, tariffe, antitrust
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